La flat tax e il nodo del bonus Renzi No alla cancellazione, verso riforma

«Non so chi se la sia inventata questa cosa, insieme all’aumento dell’Iva» dice il vice premier, Luigi Di Maio, commentando le aperture dei quotidiani, che parlano della possibile cancellazione delbonus degli 80 euro. Poco prima erano state fonti di Palazzo Chigi a raffreddare l’ipotesi, e poco più tardi arriva anche la puntualizzazione dell’altro vice premier, Matteo Salvini. «Indiscrezioni false che servono solo per riempire le pagine dei quotidiani di agosto» dice Salvini.

L’ipotesi di Tria

Anche se quell’ipotesi l’ha fatta, ed in maniera specifica, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in una lunga intervista al Sole 24 Ore di martedì. E su quell’ipotesi si è continuato a lavorare anche due giorni fa nel giorno del vertice a Palazzo Chigi dedicato alla manovra. Per finanziare la riduzione delle imposte, la flat tax del programma di governo giallo-verde, ha detto più volte Tria, è necessaria una revisione ed un taglio profondo delle detrazioni e delle deduzioni fiscali.

Bonus da 9 miliardi

Tra le quali c’è anche il bonus degli 80 euro, il più “targato” politicamente, e dunque il più esposto ad una rivisitazione. Anche perché da solo pesa quasi 9 miliardi di euro, che dirottati sull’accorpamento degli scaglioni Irpef o la riduzione delle aliquote, sarebbero una base solida su cui avviare la flat tax progressiva.

No alle tre carte

Di Maio esclude invece che le attuali detrazioni siano il serbatoio dove andare a pescare le coperture per la nuova riforma fiscale. «Questo governo non vuole fare il gioco delle tre carte, non tireremo la coperta da una parte per scoprirla da un’altra e non vogliamo andare a mettere le mani nelle tasche dei cittadini come si è fatto in passato, quando si aumentavano delle tasse per finanziare uno sconto o un bonus» dice Di Maio, che come Salvini esclude anche l’aumento dell’Iva dal 2019, previsto a legislazione vigente.

Flat tax per i deboli

Il leader del Movimento, in ogni caso, appoggia il progetto di riduzione delle imposte targato Lega. «Avevo un pregiudizio verso la flat tax pensando che fosse un aiuto per i ricchi, poi ho visto come volevano farla i leghisti e ho cambiato idea» dice, spiegando che «è un tipo di riforma del fisco che aiuta chi ha pagato le tasse a scapito di chi non le mai pagate. E’ una flat tax con detrazioni che istituisce comunque una “no tax area” e questo per noi è rassicurante, perché aiuta le fasce più deboli».

Tagli alle pensioni d’oro

Di Maio conferma poi il progetto del reddito di cittadinanza, un disegno di legge che accompagnerà la prossima legge di bilancio. «Per me è una priorità assoluta, come per la Lega è la flat tax» aggiunge il ministro dello Sviluppo. Che spera nella concessione di maggiori spazi di bilancio da parte dell’Unione Europea. «Confido – dice ancora Di Maio che otterremo grandi risultati sula possibilità di andare oltre i parametri. Non significa mettersi contro l’Europa, ma significa che noi dobbiamo fare degli investimento per poter far ripartire il Paese». In attesa del superamento della legge Fornero sulle pensioni, intanto, arriva il provvedimento per tagliare le pensioni d’oro, oltre i 4 mila euro mensili. Consentirà un risparmio di 500 milioni da destinare alle pensioni basse.

CORRIERE.IT

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