Presidi, al via il concorsone: 35mila candidati per 2.425 posti

di SALVO INTRAVAIA

ROMA – Oltre 35mila aspiranti presidi all’assalto di più di 2mila poltrone. Parte questa mattina il concorso per il reclutamento di 2.425 dirigenti scolastici che colmeranno gli enormi vuoti d’organico presenti in tutta la Penisola. I 34.580 docenti laureati che hanno presentato domanda nel 2017 dovranno risolvere un rompicapo di 100 quesiti a risposta multipla in 100 minuti. E dopo si apre un lunghissimo percorso di formazione e ulteriore selezione che durerà, con tutta probabilità, oltre un anno. Per questa ragione, nella maggioranza, c’è chi pensa a ridurre i tempi apportando alcune modifiche in corso d’opera per concludere le operazioni entro il mese di agosto 2019 e avere i nuovi presidi al proprio posto per l’avvio del 2019/2020.

La prima scrematura avverrà oggi. La prova sarà computer-based e dopo i cento minuti il computer comunicherà al candidato il punteggio ottenuto. Saranno ammessi alla prova successiva coloro che si piazzeranno, nella graduatoria nazionale, entro i primi 8.700 posti. Seguirà una prova scritta e un colloquio. La prima, anche questa al computer metterà di fronte all’aspirante preside sette quesiti a risposta aperta di cui due nella lingua straniera prescelta dal candidato. Il colloquio, oltre a saggiare la conoscenza dei contenuti oggetto del concorso, verificherà le competenze informatiche e di lingua straniera. A questo punto, il Miur stilerà un’altra graduatoria nazionale.

I primi 2.900 parteciperanno ad un corso di formazione presso la Scuola superiore di Pubblica amministrazione della durata di due mesi. Seguiranno quattro mesi di tirocinio sul campo. L’ultimo ostacolo prima di sedere nella poltrona più importante della scuola, sarà un’ulteriore prova scritta e un colloquio.

“Questo nuovo concorso – sottolinea il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti – oltre ad essere un’occasione di sviluppo di carriera per i docenti interessati a svolgere un nuovo ruolo, permetterà di riportare alla normalità i carichi di lavoro dei dirigenti scolastici già in servizio. Ben 1.700 di loro sono infatti reggenti di una o più scuole, tutto a detrimento della qualità della gestione dei singoli Istituti, la cui organizzazione diviene tutti i giorni più complessa”.

Ma se la selezione seguirà tutti i passaggi previsti dal bando, il rischio che a fine percorso le sedi libere siano ancora più dei vincitori è alto. E nella maggioranza c’è chi medita di accorciare il percorso.

Ma quale sarà l’identikit dei nuovi assunti? In base ai candidati, il nuovo dirigente scolastico sarà donna, cinquantenne e probabilmente meridionale. Il 71 per cento degli oltre 35mila candidati è donna. L’età media, spiegano da viale Trastevere, è di 49 anni e il 55 per cento delle istanze proviene da regioni meridionali. Certo, nel corso della selezione queste percentuali cambieranno senz’altro. Saranno i giovani a conquistare più poltrone o prevarrà l’esperienza dei più anziani?

REP.IT

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