Pd, scontro sulla nuova segreteria. Calenda: “È harakiri”. Emiliano: “Restiamo fuori”. Rivolta dei renziani

La segreteria unitaria non sembra placare le acque nel Pd. Ieri sera sono stati ufficializzati  i nomi della nuova segreteria, che dovrebbe traghettare il partito verso il Congresso del prossimo anno, ma nel frattempo arrivavano le parole di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, possibile candidato dei renziani alla leadership: “All’assemblea di sabato avrei azzerato il gruppo dirigente e convocato immediatamente il congresso”. Poi smorza i toni: “Mi accontento del fatto che si è deciso di fare un congresso perché abbiamo bisogno di una discussione ordinata, senza troppa confusione e poi si ridia mandato a iscritti e elettori di scegliere un gruppo dirigente autorevole”.

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Intanto Carlo Calenda, che in un’intervista a Repubblica lancia il nome di Gentiloni per la guida del partito, va già durissimo: “Non è una segreteria, è un harakiri. Oramai siamo alla farsa. Prima vanno dietro a Emiliano e nominano Boccia e poi si fanno dire di no da Emiliano. Che però promette eterna lealtà. L’unica cosa seria da fare è azzerare la segreteria e chiamare un congresso subito”. E lancia addirittura l’hashtag #harakiriPd.

E in effetti la componente di Michele Emiliano, che doveva essere presente in segreteria con Francesco Boccia, sembra fare un passo indietro: “Caro Maurizio Martina abbiamo preso atto della tua volontà di avere Fronte Dem nella segreteria del Pd ma non possiamo accettare la tua proposta senza garanzia di un profondo cambiamento di linea politica rispetto al disastroso passato. Conta sempre sulla nostra lealtà”. Qualche ora dopo, arriva la risposta di Maurizio Martina: “Ho letto di Emiliano e della scelta di non partecipare alla segreteria, ne prendo atto. Ora però guardiamo avanti tutti insieme”.

Boccia in seguito afferma, replicando anche a Calenda: “In questo momento l’importante non è essere in segreteria o non esserci ma aiutare Maurizio Martina a ricostruire dalle fondamenta il partito su cui poggerà l’intero centrosinistra del futuro”.

Sullo sfondo poi ci sono i malumori dei renziani che puntavano su Teresa Bellanova come vicesegretario, ma sono stati delusi. E hanno dovuto incassare l’ingresso di Gianni Cuperlo, che aveva invece messo un veto su Luca Lotti. Lei però assicura: “Non facciamo il gioco di chi ora polemizza pur avendo trattato per esserci. Non siamo Emiliano. Noi non terremotiamo il Pd ma lavoriamo x rafforzarlo. A me va la delega al Mezzogiorno so che mi sarete accanto. Avanti, insieme”.

Mentre Andrea Marcucci, capogruppo dem al Senato, commenta: “C’è chi nel Pd pensa di poter risolvere tutto, tornando indietro. Mi sembra, con tutto il rispetto, la regola che si è usata per fare anche la nuova segreteria. È una regola che io non condivido”.

Nella segreteria – lo ricordiamo – ci saranno tra gli Matteo Mauri, deputato dell’area che fa capo a Martina, come coordinatore, Pietro Barbieri (Terzo Settore), Gianni Cuperlo (Partecipazione, Riforme, alleanze), Marianna Madia (Comunicazione). Piero Fassino continuerà a rappresentare il Pd nella presidenza del Pse e a curare i rapporti con il gruppo europarlamentare e le organizzazioni della famiglia socialista.

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