Migranti, asse Macron-Conte sugli hotspot nei paesi d’origine

Una «perfetta sintonia» e l’annuncio di un nuovo bilaterale Italia-Francia in autunno a Roma per rafforzare la cooperazione tra i due paesi. Dopo le tensioni dei giorni scorsi sul nodo migranti, è ’pacè fatta tra il presidente del consiglio Giuseppe Conte e quello francese Emmanuel Macron dopo i giorni «turbolenti a causa dell’affare Aquarius» come li ha definiti Conte. Anche se Macron qualche frecciata indiretta al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, l’ha inviata dicendo che un asse tra i ministri dell’Interno di Italia, Austria e Germania è una «formula che nella storia non ha mai portato fortuna» ricordando che «ad ogni modo ci sono le Costituzioni e ci sono i capi di Governo di Italia, Germania e Austria che prendono le decisioni. Questo dicono le nostre Costituzioni». Oltre a sottolineare, e anche qui ogni riferimento non sembra casuale, che «quando una nave arriva nelle acque italiane ve ne dovete prendere carico. La Francia rispetterà sempre il diritto umanitario internazionale. La difficoltà dell’Italia non può risolversi bypassando il diritto internazionale, ma serve un approccio cooperativo».

Conte però difende l’operato del governo tout court e rivendica che, pur avendo lui la responsabilità della guida dell’esecutivo, la linea italiana sui migranti è stata «condivisa con Salvini e con il ministro delle Infrastrutture». Aggiungendo che «se ci saranno altri casi Aquarius li gestiremo con la stessa flessibilità dimostrata finora salvaguardando i diritti fondamentali e la sicurezza delle persone». Mentre su possibili assi, Conte dice di puntare su «un asse dei volenterosi che abbracci l’intero arco dei paesi europei».Tra Conte e Macron – dopo un pranzo di lavoro all’Eliseo durato più del previsto e una conferenza stampa congiunta che è iniziata un’ora più tardi – è tutto uno scambio di «caro Emmanuel, il mio amico Emmanuel» come dice il presidente del consiglio e «il mio amico Giuseppe Conte» come ripete più volte il collega francese Macron che auspica che Italia e Francia «lavorino mano nella mano per una soluzione europea su migranti ed Eurozona». Ma, convenevoli a parte, nella sostanza il primo bilaterale del premier italiano serve soprattutto a Conte per fissare una serie di paletti che stanno a cuore all’esecutivo giallo-verde: riforma del regolamento di Dublino (ci sarà una proposta italiana ma ancora, spiegano fonti governative, non è pronta) e istituzione di hot spot nei paesi africani d’origine come la Libia ma anche il Niger per interrompere la rotta verso il Mediterraneo. Tutto questo, come viene sottolineato da entrambi i partner europei, tutelando le vite dei migranti perchè l’obiettivo è avere una politica migratoria «più efficace e umana».

Anche se poi, secondo quanto fatto trapelare da fonti dell’Eliseo, non si conferma un impegno comune per la costruzione di hotspot mentre si parla genericamente di missioni internazionali che consentano la presentazione delle domande d’asilo nei paesi di origine e di transito. «La proposta italiana deve essere ancora affinata» viene spiegato dall’Eliseo al termine del bilaterale. Mentre da palazzo Chigi fanno filtrare che la convergenza c’è. Conte ha spiegato che in sintonia con Macron si propone «un cambio di paradigma: rafforzare a livello europeo il rapporto con i paesi di origine e di transito dei migranti. Dobbiamo evitare viaggi della morte creando centri europei nei paesi di partenza e transito per velocizzare l’identificazione dei migranti. Il concetto di Stato di primo ingresso va rivisto: chi mette piede in Italia, mette piede in Europa» ha sottolineato. E ancora: «La posta in gioco è un’Europa più forte e più equa. Sul tema del’immigrazione è arrivato il momento di voltare pagina e su questo c’è pieno accordo con l’amico Emmanuel». Quindi, il monito del premier italiano: «Nessuno può rimanere estraneo e lavarsi le mani rispetto al problema» dei migranti.Il prossimo bilaterale di Conte, lunedì pomeriggio a Berlino con la cancelleria tedesca Angela Merkel.

IL TEMPO

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