Roma, 13 giugno 2018 – La vicenda della nave Aquarius – in viaggio verso il porto di Valencia scortata da due navi italiane con a bordo 400 dei 629 migranti soccorsi – continua a tenere banco nei palazzi della politica.  Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha riferito stamani in Senato sulla vicenda. Sulla questione dei migranti, dopo la decisione dell’Italia di chiudere i porti alle imbarcazioni delle Ong, si fa sempre più acceso lo scontro tra Roma e Parigi: al presidente francese Emmanuel Macron, che accusa l’Italia di “cinismo e irresponsabilità”, Palazzo Chigi risponde: “Non accettiamo lezioni ipocrite“. Salvini chiede le scuse della Francia e aggiunge: “Senza scuse ufficiali, Conte fa bene a non andare a Parigi“, riferendosi al previsto incontro con il presidente Macron. Ma Parigi non si piega e l’Eliseo fa sapere che da Roma non è arrivata nessuna “informazione” circa “una richiesta ufficiale di scuse”.

Un primo segnale concreto dello strappo tra Roma e Parigi arriva con la decisione del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, di annullare l’incontro con l’omologo francese, Bruno Le Maire, in programma oggi a Parigi. Una scelta maturata alla luce degli ultimi sviluppi sulla vicenda dei migranti. Confermata invece la visita a Berlino in agenda domani per un primo colloquio con il collega tedesco Olaf Scholz. Da parte sua il ministro Le Maire esprime rammarico: “Speriamo che questo incontro potrà avere luogo molto presto”, dice sottolineando che c’erano “molte questioni importanti da discutere con Tria in particolare in vista” del summit europeo di fine giugno.  Tria e Le Maire si sarebbero sentiti telefonicamente in un clima “cordiale”, riferiscono alcune fonti.  Prove di disgelo arrivano dalle parole della ministra agli Affari europei francese, Nathalie Loiseau. “L’Italia è da anni di fronte a un afflusso massiccio di migranti e l’Europa non l’ha aiutata abbastanza”, dice la Loiseau durante il question time del governo all’Assemblea nazionale. “Dobbiamo fare molto di più – aggiunge la Loiseau – rivedere le regole di Dublino, rafforzare il controllo alle frontiere esterne dell’Ue, rafforzare Frontex e lottare più efficacemente contro i passeur”.

MILANO / Due consiglieri leghisti disertano la cena con l’ambasciatore

CONVOCATO L’AMBASCIATORE FRANCESE – E mentre a Catania è arrivata stamani una nave con 932 migranti, si muove anche la Farnesina: “A seguito delle dichiarazioni rilasciate ieri a Parigi sulla vicenda Aquarius – recita un comunicato – il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha convocato questa mattina alla Farnesina l’ambasciatore di Francia in Italia”. In  assenza di Christian Masset (che è fuoti Roma), Moavero ha ricevuto l’Incaricata d’Affari, Claire Anne Raulin. alla quale ha chiarito che simili dichiarazioni stanno compromettendo le relazioni tra Italia e Francia: “I toni impiegati sono ingiustificabili, tenuto conto che da molti mesi ormai il nostro Paese ha pubblicamente denunciato l’insostenibilità dell’attuale situazione di latitanza di un approccio coordinato e coeso a livello europeo circa la gestione dei flussi migratori, rispetto ai quali l’Italia non si è mai tirata indietro”.

SALVINI – “Se i francesi chiedono scusa, non c’è problema, il caso sarebbe superato“, tranquillizza gli animi il ministro dell’Interno e vice premier Matteo Salvini che, a margine dell’assemblea annuale di Confesercenti, spiega: “Mi sembra che proprio in questi momenti l’ambasciatore francese a Roma sia stato convocato dal nostro ministro degli Esteri per dare spiegazioni sull’insulto rivolto a un popolo come quello italiano che è tra i primi nella solidarietà”.
Su Facebook il fautore dei porti chiusi spiega: “I francesi fanno i fenomeni ma hanno respinto più di diecimila persone alle frontiere con l’Italia, tra cui moltissime donne e bambini. Sommessamente ricordo poi che, sul fronte Nord Africa, paghiamo tutti l’instabilità portata proprio dai francesi in Libia e a sud della Libia”. Prima di uscire dal Senato, Salvini aggiunge: “Senza scuse ufficiali Conte fa bene a non andare a Parigi”.

SOLDI AI MIGRANTI – Quanto al taglio dei soldi per i migranti – i famosi 35 euro al giorno – Salvini spiega ai cronisti: “Secondo me si possono limare 10 euro“. In un passaggio del suo intervento Salvini aveva ricordato come la Francia e altri paesi spendano meno, obiettivo al quale deve tendere anche l’Italia.

L’OPPOSIZIONE – Numerose le repliche all’informativa di Salvini a Palazzo Madama sul ‘caso Aquarius’. L’ex ministra Roberta Pinotti chiede al leader leghista: “L’Europa deve e può fare di più” sul fronte dell’immigrazione, ma per ottenerlo si posso usare degli ostaggi? Questo è quello che ha fatto: lei non ha esitato a prendere in ostaggio più di 600 persone inermi e disperate per farsi sentire al tavolo europeo”.  E mentre Pier Ferdinando Casini consiglia a Salvini “di offrire un caffè al suo predecessore (Marco Minniti, ndr), che ha operato bene”, Loredana De Petris (LeU), lo avverte: “Lei ha cantato vittoria, ministro, ma lo sa che esistono le vittorie di Pirro e poi le conseguenze di queste vittorie di Pirro le paga tutto il Paese”.

ITALIA ISOLATA? –  “In queste ore ho sentito tanti colleghi europei. Leggevo che l’Italia è isolata, penso che non siamo mai stati così centrali e così ascoltati come in queste ore. Ho parlato con il collega tedesco con cui ho condiviso il fatto che occorre tornare a ragionare sulla protezione delle frontiere esterne italiane come frontiere europee e non solo italiane”,  ha detto Salvini nell’informativa. E ancora: “Se l’Europa c’è batta un colpo adesso o taccia per sempre. Noi le abbiamo dato occasione e opportunità”.

TONINELLI – Il ministro dei Trasporti, parlando a Radio Anch’io, spiega la linea del gobverno giallo-verde: “Se soccorsi vengono operati da nave Ong tedesca o inglese, le persone soccorse devono essere messe in sicurezza in quei Paesi. Su Aquarius è stato utilizzato il giusto pragmatismo”. E ancora: “Salveremo sempre le vite ma non lo faremo più da soli. La nave è il luogo di salvataggio, persone soccorse vanno portate nei Paesi delle bandiere che le navi battono”.

EN MARCHE SPACCATA – Non tutto En Marche (Lrem) sta con Macron: una trentina di deputati della maggioranza hanno denunciato il governo che ha “reagito troppo tardi” alla crisi dei migranti: la Francia, il cui compito sarebbe stato proporsi di accogliere i migranti, è rimasta “paralizzata nella sua solidarietà”. “Avrei voluto che la Francia fosse nella giusta tradizione –  ha sostenuto il vice presidente dell’Assemblea nazionale Huggers Rensonsu – dando una a risposta alla situazione umanitaria di emergenza”. “Sarebbe stato dovere della Francia offrirsi di ospitare i circa 600 tra uomini, donne e bambini in pericolo”, ha aggiunto il deputato di Marsiglia, Said Ahamada.