Formula uno, Gp Canada: trionfo Vettel, Hamilton quinto. Ferrari in testa al Mondiale

Dalla nostra inviata ALESSANDRA RETICO

MONTREAL – Seb balla sulla storia. E’ di Vettel il gp del Canada, dove la Ferrari non vinceva dal 2004 con Michael Schumacher. Sul circuito dove Gilles Villeneuve, il prediletto di Enzo Ferrari, si prendeva il primo gp della carriera nel 1978, il tedesco raccoglie un’eredità che sin dalla vigilia non ha nascosto di voler celebrare: “Vincere qui ha un significato speciale per la Scuderia. Per i tifosi della Rossa, sempre molto affettuosi e numerosi. Quello che Gilles ha lasciato è ancora vivo”. Sventola una bandiera col Cavallino appena sceso dalla sua Loria, poco prima quella a scacchi veniva sventolata dalla modella Winnie Harlow con un giro d’anticipo (“sì continuo a spingere, lo so che ne manca un altro”). Un altro e basta, per fare vivissimo questo successo di Seb, il 50esimo della carriera, il terzo dell’anno, che lo porta a recuperare lo svantaggio accumulato contro il rivale e campione del mondo Lewis Hamilton e a superarlo di un punto (121 contro 120 punti del britannico). “Ma il campionato è ancora lungo. Quello che mi fa felice è di essere io quello che guidava la Ferrari tornata al successo su questa pista, è una cosa che mi rende molto fiero”.

Partito dalla pole position che il Cavallino non otteneva da 17 anni, Seb ha comandato per tutta la gara lasciandosi alle spalle la Mercedes di Valtteri Bottas e la Red Bull di Verstappen. Giù dal podio, nell’ordine, la Red Bull di Daniel Ricciardo, la Mercedes di Lewis Hamilton che in Canada ha vinto sei volte solo quinta e la Ferrari di Kimi Raikkonen sesta. Gara senza particolari batticuori né colpi di scena, a parte la safety car entrata in pista al primo giro dopo che il beniamino di casa Lance Stroll ha perso aderenza con la sua Wiliams e preso la Toro Rosso di Brendon Hartley, finita di traverso sul muro. Senza colpe, diranno i giudici. In aria volano pezzi di lamiere blu e tutti e due, dopo una stretta di mano mesta, si ritirano. Lance al centro medico per controlli (nulla di grave), Brendon a fare qualche accertamento in più all’ospedale.

Alla ripartenza, la fila indiana si scompone leggermente con Carlos Sainz che si tocca con Sergio Perez in curva-1. Il messicano si intraversa, rientrando pericolosamente (ma fortunatamente senza incidenti) in pista in curva-2.  Anche in questo caso, il contatto viene giudicato senza colpe. Seb, scattato ai semafori senza alcuna incertezza con la sua Loria che ha montato il secondo motore, evoluto, della stagione, si è lasciato dietro i guai, mantenendo sempre la testa della gara. “Taratatà” dice in radio al traguardo, “grazie ragazzi, grande lavoro. Perfetto è la parola giusta oggi. E’ stato incredibile e poi vincere qui, in un circuito tanto significativo per la Ferrari è stato bellissimo. La mia 50ma vittoria conta fino a un certo punto, conta la vittoria della Ferrari che era tanto che non vinceva qui. Ed essere io a guidare la Ferrari che torna al successo, mi rende fiero. La strada per il mondiale è ancora lunga, ma oggi è stato è un buon effetto collaterale”.

Buonissimo, anche per tutto quello che significa in termini di “spirito” e senso: “La macchina è stata fantastica, non ho avuto nessun problema con le gomme. Con la nuova power unit abbiamo fatto un bel passo avanti, sono molto contento. Abbiamo scritto un altro pezzo di storia”. Il team manager del Cavallino Maurizio Arrivabene: “Sebastian ha guidato bene ma ha anche avuto una gran macchina. I ragazzi da giovedì hanno fatto un gran lavoro e questo è il risultato. La Ferrari è una grande squadra ma serve anche un grande pilota. Oggi è mancato un po’ Kimi. Il campionato comunque è lungo e stiamo calmi e tranquilli. Andiamo avanti seriamente con il lavoro. Vogliamo scrivere qualcosa di bello, se possiamo e vogliamo. E tutti lo vogliamo”.

Soddisfatto anche Valtteri Bottas: “La Ferrari è sembrata più veloce fin dal primo giro, credo che oggi per noi oggi questo fosse il massimo risultato. Ieri è stata una questione di centesimi, certo con la pole poteva andare diversamente ma oggi più di così non potevamo fare niente”. Il terzo, Verstappen: “Siamo rientrati ai box con anticipo perché le Hypersoft erano andate, ma poi abbiamo avuto un buon passo sulle Supersoft. Siamo stati lì vicini, abbiamo ridotto il gap negli ultimi giri. Eravamo molto competitivi, è stato un peccato non riuscire a superare Bottas, ma è stata una buona gara”.

Una gara molto benedetta, da lassù. Prima dei semafori, il giro d’onore della Ferrari numero 12 di Gilles Villeneuve che vinse qui nel 1978 il suo primo Gp. Guidata dal figlio Jacques, 47 anni, che tra gli applausi e la commozione dice: “E’ un po’ come stare seduti in una scatola di sardine, ma si guida ancora benissimo. Incredibile come fossero già all’avanguardia”. Che 40 anni dopo, ancora dura.

REP.IT

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