Europa incerta, bene Milano con le banche. In allungo Eni

 

Borse europee incerte, con Milano che viaggia in rialzo e a passo più rapido delle controparti (segui qui l’andamento dei listini). Gli investitori danno poco peso al rallentamento dell’inflazione europea, sebbene il dato rafforzi la posizione già espressa dal numero uno della Bce, Mario Draghi, nei giorni scorsi su una politica monetaria che rimarrà accomodante . L’indice dei prezzi al consumo a febbraio ha infatti registrato una frenata all’1,1% dall’1,3% di gennaio. Si guarda anche all’andamento di Wall Street, in rialzo nell’ultima seduta della settimana (segui qui il Dow Jones e qui gli altri indici americani). Sullo sfondo rimangono le preoccupazioni per le tensioni sul commercio internazionale, soprattutto dopo le notizie che il presidente americano, Donald Trump, potrebbe alzare l’asticella e porre limiti alle importazioni provenienti dalla Cina. Desta nervosismo anche la partita che stanno giocando Russia e Gran Bretagna, dopo l’avvelenamento a Londra della spia russa.

Telecom sotto i riflettori, Elliott detiene poco più del 5%
A Piazza Affari i riflettori rimangono accesi su Telecom Italia, nell’attesa delle mosse di Elliott che ieri ha chiesto una revisione della composizione del board della compagnia, con l’ingresso di sei nuovi consiglieri in sostituzione di quelli indicati da Vivendi. Questa mattina è emerso che il fondo detiene «oltre il 3% delle azioni ordinarie» di Telecom che assieme a «strumenti finanziari» porta il’intera quota poco sopra il 5%.

Eni in allungo dopo linee del piano, ben impostate le banche

In rialzo le Eni , nel giorno della presentazione a Londra del piano industriale. I vertici del gruppo hanno indicato che la produzione di idrocarburi è prevista in crescita del 3,5% all’anno nel periodo 2018-2021 grazie al ramp-up e all’avvio di nuovi progetti che contribuiranno per circa 700mila barili di olio equivalente al giorno nel 2021 e alle attività di ottimizzazione che contribuiranno nel 2021 per circa 200 mila barili. L’azienda continuerà a focalizzarsi sulla disciplina finanziaria coniugata con la crescita sostenibile dei progetti industriali per generare valore per gli azionisti. Il piano di investimenti quadriennale, focalizzato su progetti ad elevato valore e con rapidi ritorni, prevede una spesa inferiore a 32 miliardi di euro, sostanzialmente invariata rispetto al Piano precedente di cui oltre l’80% dedicato al settore upstream. Nel business della Chimica si prevede di investire circa 3,5 miliardi con un tasso di rendimento atteso di circa il 10 per cento. La società del cane a sei zampe ha anche annunciato di avere avviato insieme a Sonangol la produzione di petrolio dal progetto di Ochigufu, nel blocco 15/06, nelle acque profonde dell’Angola. Si tratta del primo start-up del gruppo nel 2018, ed è anche il primo start-up dell’anno in Angola. Sono ben impostate le azioni delle banche, con Unicredit che spicca con un guadagno superiore all’1%.

Fca perde quota insieme a Cnh

Fiat Chrysler Automobiles perde quota, risentendo dell’analisi a freddo dei dati sulle immatricolazioni europee diffusi ieri e risultati deludenti per la casa auto, soprattutto se confrontati con un mercato in miglioramento del 4% circa. Della galassia Agnelli sono deboli anche le Cnh Industrial, che risentono della pressione dei realizzi dopo il vivace rialzo della vigilia.

Tra le piccole, occhi puntati su Creval e Impregilo
Fuori dal paniere principale, Credito Valtellinese registra un andamento in rialzo, nell’attesa dell’esito dell’aumento di capitale da 700 milioni, che comunque dovrebbe essersi concluso con successo. In effetti anche l’asta dei diritti inoptati è stata chiusa in anticipo. Salini Impregilo guadagna oltre il 4% all’indomani dei conti del 2017.

Euro stabile su dollaro, petrolio in lieve rialzo
Sul fronte dei cambi, l’euro è stabile sul dollaro sui valori della vigilia, mentre si rafforza lo yen. Movimento, quest’ultimo, che ha destato preoccupazione anche alla Borsa di Tokyo(segui qui i principali cross) . Il greggio è in lieve rialzo (segui qui Brent e Wti). Infine lo spread italiano si attesta in area 134 punti (segui qui).

Frena l’inflazione del Vecchio Continente all’1,1%

L’inflazione del Vecchio Continente è più bassa delle attese: secondo le rilevazioni di Eurostat a febbraio si è portata all’1,1% dal precedente dall’1,3% di gennaio. La stima flash indicava un calo all’1,2%. Un anno prima era a quota 2%. Anche nell’intera Unione europea il tasso annuale di inflazione è diminuito dell’1,3%, dall’1,6% di gennaio. Un anno prima era a quota 2%. I tassi più bassi sono stati registrati a Cipro (a -0,4% è il solo paese a inflazione negative), Grecia (0,4%), Danimarca e Italia (0,5%). In Italia il tasso di inflazione a gennaio era a 1,2%. L’Istat. che ha anche certificato che la variazione su base mensile è stata nulla, ha commentato che «la frenata dell’inflazione si deve prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-3,2% da +0,4% di gennaio), cui si aggiunge il rallentamento della crescita dei prezzi sia degli Alimentari lavorati (+1,3% da +2,1%) sia dei Beni energetici regolamentati (+5,3% da +6,4%)».

Negli States deludono i cantieri

Negli States ha deluso il dato sui nuovi cantieri, che hanno accusato un calo del 7% nel mese di febbraio. Anche le richieste di permessi edilizi sono diminuiti del 5,7%. Invece la produzione industriale in febbraio cresciuta più del previsto rimbalzando dopo il calo di gennaio, il primo dopo quattro mesi di fila in aumento.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

 

Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.