Morta Marina Ripa di Meana, da 16 anni combatteva un tumore

E’ morta Marina Ripa di Meana, al secolo Marina Elide Punturieri. Aveva 76 anni. Da oltre 16 anni combatteva contro il cancro, come lei stessa aveva raccontato lo scorso maggio in una confessione televisiva a Barbara D’Urso a «Pomeriggio 5» e, nei giorni seguenti, in un’intervista al Corriere della Sera. Era nata il 21 ottobre 1941. Si è spenta nella sua casa di Roma, circondata dai suoi cari. Per suo volere, hanno fatto sapere fonti della famiglia, non sono previste cerimonie funebri. Marina Ripa di Meana ha affidato ad un video – in cui compare al fianco di Maria Antonietta Coscioni, deputata del Pd e vedova di Luca Coscioni, simbolo delle battaglie dei radicali sul fine vita -, le sue ultime parole. Nel messaggio fa sapere di avere anche pensato al suicidio assistito in Svizzera quando, dopo Natale, le sue condizioni fisiche sono drasticamente peggiorate. Ha scelto tuttavia una diversa strada, quella della sedazione palliativa profonda e continuata e ha esortato tutti ad informarsi sulle possibilità di «tornare alla Terra» senza sofferenze.

I nobili mariti

Personaggio televisivo, scrittrice, stilista – in gioventù aveva avuto un suo atelier in piazza di Spagna con l’amica Paola Ruffo di Calabria – e grande animatrice di salotti e protagonista della vita mondana romana, era sposata con Carlo Ripa di Meana, già commissario europeo, eurodeputato del Psi e poi senatore dei Verdi. Al matrimonio i testimoni di eccezione erano stati gli scrittori Alberto Moravia e Alberto Parise per lei e il leader del Psi Bettino Craxi per lui. In precedenza era stata sposata con Alessandro Lante della Rovere, da cui ebbe la figlia Lucrezia, oggi attrice. Che di lei dice: «Mia madre ha combattuto la malattia come una guerriera e sarà un grande esempio per me, per le mie figlie e per tutti noi. Mamma, mi mancherai!». Molti i messaggi di cordoglio dei personaggi del mondo dello spettacolo e della politica. Barbara D’Urso la ricorda come «una leonessa nella vita e contro la malattia», il leader della Lega Matteo Salvini la saluta come «donna generosa, intelligente, coraggiosa e controcorrente».

Sempre sotto i riflettori

Al di là dei mariti celebri, era stata lei stessa personaggio. L’intera sua esistenza è stata sempre sotto i riflettori. Negli anni 80 ebbe grande successo il suo primo best seller «I miei primi 40 anni», da cui fu tratto anche un film (il suo personaggio era interpretato da Carol Alt) e che ispirò diverse imitazioni, tra cui quella di Gianfranco D’Angelo che a Drive In la trasformava in «Marina Dante delle Povere». E’ stata anche regista del film «Cattive Ragazze» del 1992 e non si è negata un’esperienza da concorrente di reality a «La Fattoria» nel 2009, anche se la sua partecipazione allo show venne interrotta proprio da motivi di salute. Più volte negli scorsi anni ha preso parte a campagne ambientaliste e animaliste al fianco del marito.

L’ultima lettera al Corriere

A ottobre aveva scritto una lunga lettera al blog del Corriere «La27ora» prendendo spunto dal caso Weinstein (il produttore di Hollywood finito al centro di accuse per molestie sessuali nei confronti di diverse attrici impegnate nei suoi film) in cui si autodefiniva «settantacinquenne “tumorata” di Dio» e ricordava di alcune sue esperienze con i produttori cinematografici (e pure di un tentativo di seduzione nei confronti di Eugenio Scalfari).

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