Caso Rossi: l’Anm “assolve” i giudici

Inchiesta impeccabile e magistratura immacolata: sulla vicenda di David Rossi, il dirigente del Monte dei Paschi di Siena morto in circostanze oscure nel marzo del 2016, i tentativi di riaprire il caso continuano a scontrarsi contro le difese d’ufficio dell’operato delle toghe senesi da parte dei capi e colleghi.

David Rossi, morto il 6 marzo 2013

Mentre il fuoco incrociato di inchieste giornalistiche, rivelazioni e convegni mette a nudo sempre di più i buchi neri dell’inchiesta, il procuratore Salvatore Vitello si dichiara indignato per gli «attacchi inaccettabili». Ed ora a difesa dell’inchiesta e dei pm che l’hanno condotta scende in campo addirittura l’Associazione nazionale magistrati.

A smuovere l’Anm sono state le rivelazioni alle Iene dell’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini, che ha parlato di una «storia parallela» alla morte di Rossi, fatta di festini a luci rosse in alcune ville della campagna toscana. A queste feste Rossi fa capire che partecipavano anche magistrati, e che per questo l’indagine sulla morte di Rossi è stata insabbiata. L’Anm insorge, sostenendo – non si sa in base a quali conoscenze della vita privata dei suoi associati – che è tutto falso: «si tratta di affermazioni prive di qualsiasi fondamento e riscontro, che si risolvono in una gratuita aggressione all’immagine e alla fedeltà istituzionale della magistratura senese». Parrebbe una reazione persino fuori misura, se non desse la misura del nervosismo con cui a Siena si vive la recrudescenza degli interrogativi sul tragico volo di David Rossi, sul quale si sperava che fosse calato definitivamente il silenzio. Invece il servizio delle Iene e un libro del reporter Davide Vecchi che verrà presentato oggi hanno riaperto bruscamente il caso, suscitando indignazioni e timori, ma anche le aspettative di chi non ha mai creduto alla tesi del suicidio di Rossi.

La decisione del procuratore Vitello di trasmettere l’inchiesta delle Iene alla Procura di Genova perché ne verifichi l’attendibilità potrebbe smuovere le acque, chiamando in casa un ufficio giudiziario estraneo agli equilibri interni alla città del Palio. E il primo passo degli inquirenti genovesi non potrà che essere interrogare l’ex sindaco Piccini, che dalle Iene era stato registrato di nascosto: ma che ora con una intervista al Corriere ribadisce punto per punto le sue affermazioni, sia sulla inverosimiglianza del suicidio di Rossi sia sull’esistenza di un giro di sesso e droga con la presenza anche di magistrati: «Queste voci – dice Piccini – circolano da tempo in città».

IL GIORNALE

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