Vaccini, esami, liceo breve. Tutte le novità della scuola

Roma – Obbligo di profilassi per l’iscrizione a scuola e un esame di terza media profondamente riformato.

Sono tante le novità per gli studenti che si preparano a tornare tra i banchi in questa settimana a partire da oggi. Resta un’unica incrollabile certezza: le cattedre vuote che verranno coperte dai supplenti. Più di 100.000 anche quest’anno che, secondo le promesse contenute nella riforma della Buona Scuola, avrebbe dovuto essere quello della svolta. «Elimineremo la supplentite», aveva garantito un baldanzoso Matteo Renzi quando sedeva a Palazzo Chigi, come ricorda Elena Centemero, responsabile scuola di Forza Italia. «Quando è stata varata la legge 107, governo e Pd avevano promesso la fine della supplentite -spiega. Ma nelle graduatorie ad esaurimento della scuola dell’infanzia e primaria restano rispettivamente 67.222 docenti e 57.389 insegnanti. Senza contare che sono stati mandati in classe anche insegnanti che non avevano mai insegnato. Ci vorranno anni per far ordine e tutto questo a danno della formazione di studentesse e studenti». In particolare mancano gli insegnanti di matematica, circa 4.000.

Vaccini. Molti i dubbi e le incertezze sul funzionamento della nuova legge che impone 10 vaccini obbligatori vincolanti per chi si iscrive a nidi ed asili e comunque fortemente raccomandati per gli alunni da 6 a 16 anni. Anche ieri il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha ribadito che «non ci saranno proroghe». Allo stesso tempo ha rassicurato le famiglie, ribadendo che per avere accesso alla scuola basta l’autocertificazione anche della semplice prenotazione alla Asl per eseguire il vaccino. Il termine ultimo per presentare la documentazione ufficiale dell’avvenuta vaccinazione è il 10 marzo 2018. Non solo.Se il bambino ha avuto la malattia in questione ed è quindi già immunizzato basterà farlo certificare dal pediatra che lo ha avuto in cura. È compito del dirigente scolastico segnalare alla Asl di competenza tutti i bambini non vaccinati senza giustificazione entro i prossimi dieci giorni.

Esame di terza media. Anche questa novità ha suscitato polemiche. L’esame era diventato troppo complesso ma ora, forse, è stato eccessivamente semplificato. Sotto accusa in particolare la possibilità di essere ammessi anche con insufficienza in più di una materia: «le alunne e gli alunni della scuola secondaria di primo grado sono ammessi alla classe successiva e all’esame conclusivo del primo ciclo anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento». Saranno i professori a decidere caso per caso. Le prove Invalsi non faranno più parte dell’esame. Verranno affrontare durante l’anno e comprenderanno anche un test di inglese. Il loro superamento sarà necessario per l’ammissione all’esame ma il voto non farà media con quello finale. Le prove scritte da 5 diventano 3: Italiano, Matematica e Lingua straniera e infine il colloquio orale.

Liceo breve. Entro il 30 settembre di quest’anno le scuole che vogliono far partecipare una delle loro classi alla sperimentazione che prevede un percorso di 4 anni invece di 5 dovranno presentare la domanda al ministero. Al momento sono soltanto 12 le scuole che hanno già avviato la sperimentazione mentre nel 2018 saranno 100 le classi partecipanti e sono in molti a ritenere che il taglio di un anno finirà per diventare la norma. Il problema è che non si tratta come sarebbe stato auspicabile di una riforma strutturale ma di un taglio netto che al momento appare dettato da ragioni di risparmio.

IL GIORNALE

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