Voto nel sangue in Venezuela: 12 morti. Maduro esulta, l’opposizione: falsi i dati dell’affluenza

Dopo la guerriglia in strada, la guerra dei numeri. In seguito al voto per l’Assemblea costituente, il governo venezuelano parla di un’affluenza pari al 41,5%, con oltre otto milioni di persone alle urne. Dati smentiti dall’opposizione, che ha boicottato il voto, accusando Maduro di fornire numeri falsi: «Non ci sono stati più di due milioni di voti, l’astensione è stata dell’87%», hanno detto. Molti hanno fatto notare che i dati forniti dal governo superano anche i voti ottenuti da Chavez nelle presidenziali del 2012 (7,4 milioni) e dallo stesso Maduro in quelle del 2013 (7,5 milioni). Sui social network, domenica, l’opposizione aveva pubblicato numerose foto di seggi semi deserti, chiedendo ai venezuelani di non recarsi alle urne.

 LA CONDANNA ALL’ESTERO

La comunità internazionale ha rifiutato l’esito del voto. Messico, Colombia, Perù e Argentina avevano annunciato alla vigilia che non avrebbero riconosciuto i risultati. Il Cile ha bollato il voto come «illegittimo» mentre Washington ha condannato le violenze («Si tratta di un nuovo passo verso la dittatura») che hanno provocato 12 morti, portando il bilancio a oltre 120 vittime da aprile. Tra questi anche José Félix Pineda, un candidato all’Assemblea costituente di Ciudad Bolivar.

 

LAPRESSE

 

MADURO TIRA DRITTO

Ma il presidente Nicolas Maduro, che ha fortemente voluto l’Assemblea Costituente che dovrà cambiare la Costituzione, tira dritto.

Esulta e parla di «voto più importante mai tenuto nei 18 anni di storia della rivoluzione», anticipando che se l’opposizione continuerà nella sua «pazzia», con le proteste contro il governo, alcuni dei suoi dirigenti «finiranno in una cella ed altri in un manicomio». Tra i membri eletti per l’Assemblea costituente figurano la moglie del presidente Nicolas Maduro, Cilia Flores, e il secondo uomo del chavismo, Diosdado Cabello.

 

PROTESTE SENZA FINE

L’opposizione, che ieri ha sfidato il divieto di manifestazione, ha annunciato che continuerà le proteste nelle strade per respingere l’elezione della Costituente e che terrà una nuova mobilitazione nella capitale il giorno in cui si installerà l’organo che deve riscrivere la Costituzione. Le prime proteste sono previste già oggi per denunciare i morti di domenica.

 

NUOVE SANZIONI USA

Gli Stati Uniti si preparano ora a nuove misure contro i membri del chavismo e il resto degli «architetti dell’autoritarismo» nel Paese. «Continueremo a prendere azioni ferme e rapide contro gli architetti dell’autoritarismo in Venezuela, incluso quelli che partecipano all’Assemblea Nazionale Costituente» ha detto in un comunicato a tarda notte la portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert.

 

REUTERS

 

Secondo quanto anticipato da fonti del governo al Wall Street Journal, gli Usa annunceranno nelle prossime ore una nuova tornata di sanzioni verso l’industria petrolifera venezuelana, anche se un embargo alle importazioni di greggio per ora non è sul tavolo. Le sanzioni si sommano a quelle già prese dall’esecutivo questa settimana nei confronti di tredici funzionari ed ex-funzionari venezuelani per abusi dei diritti umani, corruzione e azioni che minano la democrazia.

LA STAMPA

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