Diritti tv, Mediaset non presenta offerte per la Serie A

MARCO MENSURATI

Si apre con il peggior scenario possibile la corsa ai diritti tv della Serie A per il triennio 2018-2021. Con un colpo a sorpresa, Mediaset ha infatti deciso di far saltare il banco scegliendo di non presentare alcuna offerta e mandando così all’aria i piani della Lega Calcio e del suo advisor Infront. La decisione di Mediaset è stata comunicata dalla stessa azienda  con una dichiarazione stampa in cui si definisce “inaccettabile il bando (emesso in fretta e furia dalla Lega, il 26 maggio scorso, per anticipare l’asta della Uefa per i diritti della Champion, ndr) che penalizza gran parte dei tifosi italiani”.

All’asta, oltre a Mediaset, aveva partecipato Sky (pacchetti A e D, praticamente l’esclusiva della Serie A) e Perform (diretta web).  Al notaio della Lega è stata consegnata  anche una busta chiusa intestata alla Italian Way srl, una società neocostuita ma ancora non si conosce il contenuto dell’offerta. Retroscena accreditati raccontano che per tutta la notte Vivendi e Mediaset abbiano lavorato a un grande accordo per presentare una mega offerta ma poi abbiano deciso di non procedere e di far saltare tutto. Sky ha offerto 230 milioni di euro per il pacchetto A e 210 per il D, dunque per l’intera serie A in esclusiva un’offerta complessiva di 495 milioni di euro, spaventosamente al ribasso rispetto alle aspettative dei club, della Lega e della stessa Infront. Da Perform è invece arrivata un’offerta per i due pacchetti web. Anche Italian Way ha presentato formale protesta per come è stato formulato il bando. Nell’ultima asta 2015-2018, dagli stessi diritti a bando oggi la Lega calcio aveva ricavato offerte per 840 milioni di euro.

La scelta del Biscione – spiega il comunicato della società – é in piena  “in coerenza con l’esposto presentato all’Autorità Garante della Concorrenza al fine di ottenere una nuova formulazione del bando per l’assegnazione di diritti tv Serie A 2018- 2021. Al di là dei contenuti sportivi e dei valori economici attribuiti ai singoli pacchetti, ribadiamo che la formulazione dell’invito a presentare offerte è totalmente inaccettabile in quanto abbatte ogni reale concorrenza e penalizza gran parte dei tifosi italiani costretti ad aderire obbligatoriamente a un’unica offerta commerciale”.

La decisione di Mediaset ha di fatto fatto fallire l’asta ponendo la Lega calcio del commissario Tavecchio e il suo Advisor In front- guidata dall’ex Rai Luigi De Siervo – in una situazione molto complessa. La lega dovrà ricominciare tutto daccapo, schiacciata tra un mercato che si è rivelato più ostile e agguerrito del previsto e le stringenti richieste dell’Antitrust. Il tutto con i club che – viste soprattutto le cifre intascare dai diretti concorrenti in tutta Europa- pretendono sempre di più.

TAVECCHIO E FERRERO – “Ritenendo che le offerte non rappresentino il valore reale del calcio italiano, con voto unanime l’assemblea della Lega Serie A ha deciso di non assegnare i diritti tv a nessuno dei concorrenti” è il commento di Carlo Tavecchio a margine dell’assemblea della Lega calcio in corso a Milano. Tavecchio ha spiegato che si procederà con un nuovo bando in cui “il valore di partenza sarà quello indicato in questo bando”, ossia un miliardo di euro, e c’è tempo “fino a novembre, dicembre sei mesi prima dell’inizio della prossima stagione”. Di diritti televisivi ha parlato anche il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero “le società di A sono tutte allineate, adesso valuteremo se procedere con il canale della Lega che al momento ci sembra la soluzione più rispondente alla situazione di mercato dei broadcaster”. Quindi una stoccata a Sky: “Chi troppo vuole, nulla stringe. Non devono dimenticare che grazie al calcio guadagnano circa 3 miliardi di euro…”

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