Parigi, attentato agli Champs Elysees Chi era l’aggressore ucciso: islamico radicalizzato e a rischio attacchi

Era conosciuto agli 007 del Dgse, i servizi segreti francesi e della polizia l’uomo che stasera ha aperto il fuoco contro gli agenti di polizia sugli Champs Elysees a Parigi. Si chiamerebbe Youssef El Osri e proveniva dal Belgio. Era schedato con la lettera S, che indica gli individui radicalizzati a rischio di perpetrare attentati. E pochi minuti dopo l’attacco, la polizia era già nella sua abitazione a Seine-et-Marne, a est di Parigi, per effettuare una perquisizione.

La prima condanna

Secondo quanto riferiscono fonti giudiziarie citate da BFM-TV, già nel 2001 l’assalitore aveva aperto il fuoco su un agente, ferendolo gravemente. L’uomo venne condannato a diversi anni di carcere e poi schedato con la lettera S che indica gli individui radicalizzati a rischi . Era nato 39 anni fa a Livry-Gargan, in Seine-Saint-Denis, la banlieue nord di Parigi.

 

L’obiettivo era la polizia

Il suo obiettivo era proprio la polizia: aveva scritto sul sistema di scambio di messaggi Telegram di voler uccidere degli agenti di polizia. Telegram è stata più volte impiegata dai terroristi di Isis come sistema di comunicazione. Le autorità ancora non confermano: «L’identificazione dell’aggressore non è stabilita con precisione e chiaramente. Non possiamo escludere che ci sia uno o più complici in grado di partecipare in un modo o nell’altro a questo attacco» , ha detto Pierre-Henry Brande, portavoce del ministero dell’Interno aggiungendo che «non c’è altro evento di questo tipo questa sera a Parigi».

La rivendicazione isis

L’Isis intanto ha rivendicato l’attentato a Parigi parlando di un solo «combattente». Lo precisa in un tweet Rita Katz, la direttrice del Site, correggendo l’informazione precedentemente diffusa che riferiva di «combattenti», al plurale. La rivendicazione dello Stato Islamico è stata veicolata dall’agenzia Amaq in diverse lingue, tra cui l’inglese e il francese.

CORRIERE.IT

 

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