Gasdotto Tap, il Tar ferma il cantiere: accolta la richiesta di sospensiva della Regione Puglia

di CHIARA SPAGNOLO

LECCE – Il fronte anti-gasdotto grida vittoria: Il Tar Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dalla Regione Puglia rispetto alla nota con cui il ministero dell’Ambiente aveva di fatto dato il via libera all’espianto degli ulivi dal cantiere di San Basilio. La notizia è stata diffusa dal sindaco di Melendugno, Marco Potì, dietro comunicazione della stessa Regione. Secondo l’interpretazione delle due amministrazioni (regionale e comunale), tale pronuncia significa che i lavori sono sospesi fino all’udienza di merito, fissata per il 18 aprile.

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In particolare,  il Tar ha ritenuto che – essendo già state avviate le operazioni di espianto – la misura cautelare richiesta possa venire accordata, “ai soli fini dell’immediato riesame dell’atto impugnato da parte del ministero dell’Ambiente con riferimento sia alle osservazioni e alle competenze della Regione, sia in base all’avvenuta presentazione al medesimo ministero, da parte di Tap, di istanza di verifica di assoggettabilità a Via del progetto esecutivo, relativo alla realizzazione del microtunne”.

 

In attesa che da Roma arrivino notizie più precise sull’ordinanza cautelare pubblicata dal Tribunale amministrativo del Lazio, intanto, in Salento il fronte anti-Tap esulta, considerato che la resistenza sul campo va avanti da ventuno giorni e che è stata caratterizzata anche da momenti di tensione molto forte, con i disordini del 28 e 29 marzo.

Anche Tap ha commentato la decisione dei giudici amministrativi: “Tap, in attesa dell’udienza in camera di consiglio del prossimo 19 aprile, si atterrà rispettosamente a quanto disposto dal decreto del presidente del Tar del Lazio che ha bloccato momentaneamente i lavori di espianto degli ulivi a Melendugno”. Lo afferma la società in una nota nella quale evidenzia che 43 alberi “sono bloccati nell’area di cantiere e necessitano

urgentemente di cure; una attività che ci è attualmente impedita dal gruppo più violento di oppositori accampato di fronte al cantiere”.

Il gruppo “questa notte – spiega Tap – ha devastato l’area producendo danni gravissimi al patrimonio paesaggistico e storico. Paradossalmente costoro ostacolano un’attività che si muove proprio nella direzione della tutela degli alberi che si assume di voler proteggere”.

REP.IT

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