Vaticano, vittima di pedofilia lascia la Commissione per i minori

CITTÀ DEL VATICANO Marie Collins si è dimessa nel giorno delle Ceneri, la sola vittima di abusi rimasta nella pontificia Commissione per la protezione dei minori istituita nel 2014 da Francesco contro la pedofilia nel clero, e lo ha fatto con una lettera al Papa nella quale scrive della sua «frustrazione per la mancanza di cooperazione degli altri uffici della Curia romana con la Commissione». È un’accusa dura, riportata in un freddo comunicato in inglese diffuso dalla stessa Commissione attraverso la sala stampa vaticana.

Accuse al Sant’Uffizio

Il comunicato cita genericamente «altri uffici»,  ma nella lettera a Francesco resa pubblica da lei stessa, Marie Collins dice che «la mancanza di collaborazione, in particolare del dicastero coinvolto più da vicino con i casi di abusi, è stata vergognosa».

Un’accusa diretta alla Congregazione per la Dottrina della Fede, l’ex Sant’uffizio cui fanno capo indagini e  processi ai preti accusati di pedofilia. «Nonostante il Santo Padre abbia approvato tutte le raccomandazioni fattegli dalla Commissione, ci sono stati ostacoli costanti», scrive, e questo «direttamente a causa della resistenza di alcuni membri della Curia vaticana al lavoro della Commissione». E aggiunge: «Alla fine dell’anno scorso, una semplice raccomandazione, approvata da Papa Francesco, è andata a questo dicastero per un piccolo cambiamento di procedura nel contesto della cura delle vittime e dei sopravvissuti. A gennaio ho saputo che il cambiamento è stato rifiutato. Al tempo stesso è stata rifiutata anche una richiesta di cooperazione su un tema fondamentale del lavoro della commissione in merito alla salvaguardia. Mentre spero che la commissione riuscirà a superare questa resistenza, per quanto mi riguarda è l’ultima goccia».

Il caso Pell

Un anno fa si era dimesso dalla commissione Peter Saunders, un’altra ex vittima di abusi, dopo avere denunciato il «disprezzo» per i bambini vittime di abusi da parte del cardinale australiano George Pell, tuttora prefetto della Segreteria per l’Economia, accusato di aver coperto in Australia sacerdoti pedofili e interrogato più volte dalle autorità del suo paese. Saunders era stato durissimo: «Pell si sta prendendo gioco della commissione contro gli abusi, del Papa stesso, ma soprattutto di tutte le vittime e dei sopravvissuti. In Vaticano credono che il problema degli abusi sia alle spalle ma quanto sta avvenendo dimostra che non è affatto così».

Il presidente

Il cardinale Sean O’Malley, presidente della Commissione, esprime alla Collins «i più sinceri ringraziamenti per i contributi straordinari come membro fondatore della Commissione» e la ringrazia per avere accettato di «continuare a lavorare con noi nella formazione dei leader della Chiesa, compresi i programmi futuri per i nuovi vescovi e per i Dicasteri della Santa Sede». Nella prossima riunione plenaria della Commissione, aggiunge, «avremo occasione di discutere di questi temi».

CORRIERE.IT

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