Archive for 2018

Manovra, arriva il reddito di cittadinanza. Che cosa cambia per pensioni, figli, paternità

lunedì, Dicembre 31st, 2018

di Fabrizio Massaro

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In attesa dei decreti legge di metà gennaio

È la manovra che introduce le due misure più qualificanti per Lega e Cinquestelle: il superamento della legge Fornero sulle pensioni con «Quota 100» e il reddito di cittadinanza. I due provvedimenti-bandiera tuttavia non entrano subito in vigore perché servono decreti legge appositi per rendere possibile sia l’accesso alla pensione sia, per il reddito di cittadinanza, le circa 4 mila assunzioni necessarie a potenziare i centri per l’impiego.

Già nel Consiglio dei ministri della seconda settimana di gennaio potrebbero essere discussi i decreti. Il reddito di cittadinanza è atteso per aprile.

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Povertà e reddito di cittadinanza, integrazione fino a 780 euro

Il reddito di cittadinanza ottiene uno stanziamento minore rispetto alla proposta iniziale: da 9 a 7,1 miliardi nel 2019, poi 8,055 miliardi nel 2020 e 8,317 miliardi nel 2021, compresi i fondi del Reddito di inclusione, che continua a essere garantito.

Beppe Grillo con Luigi Di Maio durante la conferenza stampa al Senato sul reddito di cittadinanza a Roma il 9settembre 2015 (Ansa)

Beppe Grillo con Luigi Di Maio durante la conferenza stampa al Senato sul reddito di cittadinanza a Roma il 9settembre 2015 (Ansa)

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M5s, è stato Di Maio a far rimuovere il post sul terrorismo mediatico: “Eʼ un boomerang”

lunedì, Dicembre 31st, 2018
 Siamo sotto attacco : il post (poi rimosso) dal blog delle Stelle

E’ stato Luigi Di Maio a intervenire con forza dopo le polemiche suscitate da un post pubblicato sul blog delle Stelle, cercando di capire come fosse nato e ordinandone la rimozione immediata. “Non possiamo parlare di terrorismo mediatico, è un boomerang per noi: bisogna rispettare l’opposizione”, è la linea dettata dal capo politico del Movimento. Da qui la scelta, d’accordo con il premier Giuseppe Conte, di cancellare subito il post.

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Nuove scosse di terremoto sullʼEtna: una di magnitudo 3.4 e due di 2.4

lunedì, Dicembre 31st, 2018

Continua l’attività sismica sull’Etna con altre due scosse di magnitudo 2.4, precedute da una di 3.4. Il primo terremoto è stato registrato dall’Ingv alle 19:30 di domenica con ipocentro a 4 km di profondità. Il secondo a 11 km a nord di Ragalna alle 00:28, a 8 km a est di Zafferana Etnea, con ipocentro a 1 km di profondità. Il terzo alle 05:50, a 8 km a nord di Ragalna, con ipocentro a 0 km di profondità. Non si registrano danni a cose o persone.

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Vittorio Feltri inchioda Giuseppe Conte: “Perché tace sui soldi alla Camorra”

domenica, Dicembre 30th, 2018

di Vittorio Feltri

Per raccontare quel che sta succedendo in Parlamento ci vorrebbe uno sceneggiatore di film western, capace di descrivere le peggiori scazzottate e risse nei saloon nei quali a malapena il pianista veniva risparmiato dalle pistolettate dei cowboy. Noi modesti cronisti assistiamo sgomenti alle scene quotidiane che si registrano a Palazzo Madama e a Montecitorio.
La cosiddetta manovra, di cui gli stessi senatori e deputati ignorano l’ esatto contenuto, non giunge in porto e gli italiani sanno solo che si tratta di una fregatura.

Leggi anche: Feltri a Salvini: “Rimettiti in riga e manda i grillini a fare in cu***”

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Alessandro Di Battista, ecco quanto spende in avvocati: cifre sconvolgenti, il peggio della Casta

domenica, Dicembre 30th, 2018

Alessandro Di Battista, l’amico del popolino? Non proprio. Ora che il grillino con la bava alla bocca torna in Italia, Il Giornale fa qualche calcolo relativo alle sue spese nella passata legislatura. E si scopre che Di Battista era uno dei grillini più spendaccioni per quel che concerne le consulenze esterne. Si pensi solo che – come documentato sul sito web Ma quanto spendi, portale grillino – Dibba ha utilizzato per le consulenze esterne complessivamente 68.606 euro, una media di 1.270 euro al mese, più di uno stipendio medio. Un vero e proprio tesoro. Gran parte di quei soldi, Di Battista li ha spesi in avvocati, probabilmente per schivare querele o proporne: in totale 55.837 euro. Dunque, in ordine sparso, Di Battista ha speso quasi 3.600 euro in assistenza informatica, 1.133 di commercialista, 150 euro alla voce “consulenze varie”. Cifre proibite ai comuni mortali. Avete capito con chi avete a che fare? Altro che “amichetto del popolino”…

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Ecco le misure più importanti della manovra 2019

domenica, Dicembre 30th, 2018

Agostino Corneli

La manovra del governo giallo-verde è cambiata radicalmente rispetto al testo discusso e approvato alla Camera dei Deputati l’8 dicembre scorso. Adesso, il testo della manovra, composto da un solo articolo e 1143 commi, è stato modificato in maniera sensibile.

Ed è lunghissimo l’elenco delle misure inserite nel testo e che adesso sono passate al vaglio del Parlamento.

Stop aumenti Iva per il 2019, ma è allarme per il 2020

Il governo Conte ha messo sul piatto quasi 12,5 miliardi per impedire che le aliquote Iva salissero già dal 2019. I negoziati con l’Unione europea però non hanno messo al sicuro le tasche degli italiani. Se il governo non vorrà vedersi costretto ad aumentare l’Iva per il 2020, dovrà infatti trovare entro quella data 23 miliardi di euro.

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Stangata una pensione su tre. I tagli assegno per assegno

domenica, Dicembre 30th, 2018

Franco Grilli

na pensione su tre verrà travolta dalle forbici del governo gialloverde.

Non si scappa. Da gennaio arrivano i tagli su quasi tutti gli assegni. Due i metodi applicati: prelievo di solidarietà sugli assegni più alti (oltre i 5000 euro netti), poi il blocco delle rivaluitazioni dai 1522 euro in su. Due mosse che metteranno in ginocchio milioni di pensionati che hanno già avvisato il governo: “Scenderemo in piazza”.

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Prendersi cura del Paese

domenica, Dicembre 30th, 2018

di Gian Antonio Stella

«E vi si chiederà: voi dov’eravate?». Mentre se ne va l’Annus horribilis del ponte di Genova, crollato sotto il diluvio alla vigilia di Ferragosto tirandosi dietro quarantatré morti, tornano in mente le parole che disse anni fa il geologo Annibale Mottana all’Accademia dei Lincei, davanti al presidente Giorgio Napolitano. Denunciava la cecità scellerata di chi per decenni aveva finto di non vedere quanto accadeva nella zona rossa vesuviana, sepolta sotto colate di pattume urbanistico come se il Vesuvio «fosse un monte» e non un vulcano attivo. E chiudeva appunto con quel monito: « Vi si chiederà: voi dov’eravate?». Una domanda da riproporre davanti a tanti lutti, disastri, problemi di questo 2018. Dove troppo spesso è svettata una domanda: davvero non si poteva evitare? Dall’«Aqua granda» salita a 156 centimetri facendo rivivere ai veneziani l’incubo del ‘66 fino alla bufera che ha devastato i boschi del Veneto, la natura ha avuto certo il suo peso. Schiacciante. Eppure non mancano, anche in questi casi, le responsabilità più o meno gravi della cattiva manutenzione. A Venezia per i soldi malamente spesi in oltre tre decenni per il Mose (8 miliardi; 2,5 per le opere di salvaguardia, 5,5 per le paratie già bloccate dalla sabbia con una manutenzione prevista da cento milioni l’anno), nelle valli per la mancata cura di foreste lasciate a se stesse dopo l’abbandono dei paesi di montagna al loro destino. Sempre lì siamo, al tema della manutenzione. Che non fa vincere le campagne elettorali come le promesse più roboanti, ma consentirebbe a un Paese a rischio come il nostro di evitare certe tragedie. Come appunto quella del ponte Morandi, che poco dopo il battesimo cominciò già a chiedere continui interventi di rattoppo, compreso il rifacimento di uno strallo nel ’93 (un quarto di secolo fa) e che già nel 2001 spinse la studiosa Giovanna Franco a firmare un saggio dove scriveva di un «grave degrado della struttura». Denuncia seguita da altre denunce mentre chi avrebbe dovuto prendere sul serio gli allarmi guadagnava tempo cavandosela con «una manutenzione ordinaria a costi standard». Finché dal ponte, sempre più vetusto, cominciarono a cadere di sotto calcinacci e rottami… Senza che nessuno si prendesse la briga di fermare il traffico.

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Sì alla manovra: fiducia dalla Camera dopo la bagarre. FI con i gilet azzurri: «Basta tasse»

domenica, Dicembre 30th, 2018

di Franco Stefanoni

La camera dei deputati ha approvato la legge di bilancio con il voto di fiducia: 327 sono stati i sì, 228 i no. Subito dopo è cominciato il voto sui circa 200 ordini del giorno. Il voto definitivo è previsto per domani, domenica. Subito dopo il via libera dell’aula il ministro dell’economia Giovani Tria, protagonista con il premier Conte della faticosa mediazione con bruxelles, ha espresso la sua soddisfazione; e sulle correzioni che dovranno essere apportate già a gennaio sull’Ires (per evitare che scatti la cosiddetta «tassa sul volontariato») ha aggiunto laconico: «Sono dettagli». Nel corso delle dichiarazioni di voto, M5s e Lega hanno difeso la legge, tra gli applausi della maggioranza e le proteste delle opposizioni. Il presidente Roberto Fico ha sospeso la seduta per 5 minuti dopo che i deputati di Forza Italia hanno indossato delle pettorine azzurre con scritte come «Giù le mani dal non profit» e «Basta tasse». Silvio Berlusconi ne ha approfittato per annunciare che da gennaio i gilet azzurri scenderanno anche in piazza, per protestare contro il governo e le misure contenute nella manovra.

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Manovra, bagarre alla Camera: è il giorno del voto di fiducia, si comincia alle 17

sabato, Dicembre 29th, 2018

E’ una corsa contro il tempo condita da risse e liti, il via libera alla legge di bilancio. Entro il 31 dicembre, per evitare di arrivare a esercizio provvisorio di bilancio, il testo deve essere sulla scrivania diel capo dello Stato Sergio Mattarella per la firma. Le opposizioni protestano perché la versione finale della Manovra “non è stata esaminata” dalle due Camere: “Si mortifica il Parlamento”, denuncia il Pd che ha fatto ricorso alla Consulta e il 9 gennaio avrà una prima risposta. Ma il governo, testa bassa, punta al risultato con il voto sulla fiducia. Le dichiarazioni di voto avranno inizio alle 17.

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